PROFUMO DI MARE
Aprile è alle porte. Il sole brilla alto nel cielo e fa uno sgambetto all'inverno ormai lontano. La luce si riflette nell'acqua del mare. I gabbiani gridano in cielo e si
fermano sugli scogli ad osservare il fondale. Le onde si infrangono sul
bagnasciuga, sono schiumose e piene di vigore. I colori sono accesi, l’azzurro
del cielo si mischia con il blu del mare, le nuvole bianche colorano
l’orizzonte e le vele delle barche si stagliano come macchie di luce. I raggi del sole mi accarezzano lievemente, riscaldandomi.
Piano piano i pensieri della mia mente se ne vanno e inizio a rilassarmi,
lasciandomi invadere dal profumo di salsedine.
Mi
guardo intorno. Il mare d’inverno si è riappropriato della sua spiaggia e l'ha lasciata disponibile a tutti quelli che hanno voglia di giocare con lui. I cani corrono
liberi sulla sabbia e si fermano all'improvviso per scavare una buca; i bambini
giocano scalzi e con i giubbotti aperti, le persone si sdraiano sugli
asciugamani e leggono, lasciandosi guidare dal silenzio perfetto che li
circonda.
Un bambino gioca
vicino all'acqua. Ad un certo punto si avvicina una bimba con la gonnellina a
scacchi e i collant rossi.
«Bimbo, vuoi giocare
con me? Guarda cos'ho trovato.» In mano ha una pietra rotonda tutta nera. Il
bimbo la guarda, le sorride e la prende per mano. Saltano nella risacca, e si
bagnano i vestiti, incuranti di ogni raccomandazione.
«Guarda, adesso fermo
il mare.» La bimba si concentra, allunga il braccio e con la mano tesa fa finta
di fermare la corsa delle onde. Sembra che per un istante il mare si fermi
davvero.
«Tiriamo le pietre in
acqua, ok?»
«Ma al mare facciamo
male se gli tiriamo le pietre?»
«No, al massimo gli
facciamo solletico.» I due bimbi si mettono a ridere e tutti si fermano un
attimo a guardarli, rapiti dalla loro bellezza.
Non
manca niente a questo istante. È perfetto così com’è.
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