giovedì 4 febbraio 2016

Sguardi al presente

SGUARDI AL PRESENTE


Forse non tutti sanno che oltre a scrivere io lavoro in un centro d’aggregazione con bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. Il mio lavoro mi appassiona e forse è il mio maggiore elemento di ispirazione.
Quali sono i giorni in cui, al lavoro, sento di stare davvero bene? Sono quelli in cui riesco a dedicarmi totalmente ai ragazzi, senza pensare all’attività successiva che dovrò svolgere. Negli istanti in cui riesco ad interrompere il mio lavorio mentale, mi ritrovo a scorgere particolari di cui normalmente non mi sarei mai accorta; mi ritrovo, per esempio, ad osservare gli occhi di un bambino che brillano mentre costruisce il suo veliero con i Lego, sorrido mentre con quel veliero affronta il mare in burrasca immaginandosi di essere travolto dalle onde, mi vedo riflessa nello sguardo di una bimba che mi chiede se ho voglia di giocare con lei e mi emoziono riscoprendo i giochi che amavo nella mia infanzia. Grazie a questi sguardi al presente, riesco a sfiorare la felicità e a sentire che la mia professione ha un senso.
I bambini hanno bisogno di presenza attiva e partecipe solo che a volte la nostra velocità di vita non ci aiuta nella relazione con loro. A volte pensiamo troppo e ci perdiamo il presente riflettendo su quello che dovremmo fare in futuro. I tempi moderni ci hanno abituati a fare tante attività contemporaneamente e questa abitudine ci dà l’illusione di essere più efficienti. Io penso che questa consuetudine non sia efficace perché ci allontana dal momento presente facendoci sentire sempre “altrove”. I bambini per fortuna non sono ancora stati contagiati da tutto ciò. Se giocano non pensano ad altro e si concentrano totalmente in quello che fanno, perdendosi nei loro mondi immaginari. Se un adulto vuole cercare una connessione con loro, non può permettersi di essere altrove, di essere distratto, ma deve lasciarsi travolgere dal gioco cercando di costruire una relazione autentica con il bambino.

Chissà, forse per essere felici non ci serve guardare lontano, basta rendersi conto delle sfumature che la vita ci offre e viverle fino in fondo, assaporandole fino all’ultima goccia. Forse è questo il segreto della felicità!

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