SGUARDI AL PRESENTE
Forse
non tutti sanno che oltre a scrivere io lavoro in un centro d’aggregazione con
bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. Il mio lavoro mi appassiona e forse è il
mio maggiore elemento di ispirazione.
Quali
sono i giorni in cui, al lavoro, sento di stare davvero bene? Sono quelli in
cui riesco a dedicarmi totalmente ai ragazzi, senza pensare all’attività
successiva che dovrò svolgere. Negli istanti in cui riesco ad interrompere il
mio lavorio mentale, mi ritrovo a scorgere particolari di cui normalmente non
mi sarei mai accorta; mi ritrovo, per
esempio, ad osservare gli occhi di un bambino che brillano mentre costruisce il
suo veliero con i Lego, sorrido mentre con quel veliero affronta il mare in
burrasca immaginandosi di essere travolto dalle onde, mi vedo riflessa nello
sguardo di una bimba che mi chiede se ho voglia di giocare con lei e mi
emoziono riscoprendo i giochi che amavo
nella mia infanzia. Grazie a questi sguardi al presente, riesco a sfiorare la
felicità e a sentire che la mia
professione ha un senso.
I
bambini hanno bisogno di presenza attiva e partecipe solo che a volte la nostra
velocità di vita non ci aiuta nella relazione con loro. A volte pensiamo troppo
e ci perdiamo il presente riflettendo su quello che dovremmo fare in futuro. I
tempi moderni ci hanno abituati a fare tante attività contemporaneamente e
questa abitudine ci dà l’illusione di essere più efficienti. Io penso che
questa consuetudine non sia efficace perché ci allontana dal momento presente
facendoci sentire sempre “altrove”. I bambini per fortuna non sono ancora stati
contagiati da tutto ciò. Se giocano non pensano ad altro e si concentrano
totalmente in quello che fanno, perdendosi nei loro mondi immaginari. Se un
adulto vuole cercare una connessione con loro, non può permettersi di essere
altrove, di essere distratto, ma deve lasciarsi travolgere dal gioco cercando
di costruire una relazione autentica con il bambino.
Chissà, forse per essere felici non ci serve guardare
lontano, basta rendersi conto delle sfumature che la vita ci offre e viverle
fino in fondo, assaporandole fino all’ultima goccia. Forse è questo il segreto
della felicità!
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