domenica 7 febbraio 2016

Respiri di carta

RESPIRI DI CARTA 





Quando mi siedo davanti al computer di solito faccio un profondo respiro prima di iniziare a scrivere. Chiudo gli occhi e cerco di restare aperta alle infinite possibilità. I pensieri mi palsmano e io mi lascio modellare, senza porre resistenza. Le mie mani iniziano ad accarezzare la tastiera e le parole rimbalzano nella mia mente e attendono trepidanti che io le scelga, rendendole speciali. 
Quando scrivo mi basta abbandonarmi al flusso creativo e lasciare che mi conduca su strade sconosciute e sentieri mai percorsi. In quei momenti mi sento leggera, in perfetto equilibrio. Scrivere mi permette di sbirciare le mie infinite probabilità e di dar loro voce.

“Allora le parole aiutano una messa a fuoco più precisa, inducono a un respiro più profondo. Vestono i pensieri di abiti meno affrettati.”
-Gerardine Meyer-

Ho sempre avuto un grande rispetto per la parola scritta. Non sono mai stata brava a parlare. A volte non riesco a spiegarmi come vorrei, i pensieri si aggrovigliano e le mie parole diventano incerte e di difficile comprensione. Quando scrivo invece tutti i pezzi del puzzle vanno automaticamente al loro posto e tutto diventa semplice.
L’esigenza di scrivere si è spesso accompagnata alla mia esigenza di leggere.
“Sono sempre stata consapevole degli strati di bellezza che i libri andavano accumulando nella mia testa.”
-Gerardine Meyer-

Ho sempre ricercato parti di me nelle pagine degli altri, come se fossero degli specchi che mi permettessero di guardarmi più da vicino. Ci sono libri che mi hanno scortata nei momenti importanti della mia esistenza, che mi hanno cambiata nel profondo, che mi hanno sbattuto in faccia la verità senza possibilità di replica, libri che a volte ho la necessità di rileggere per ritrovare linearità nel mio percorso di crescita.
Scrivere e leggere sono per me due attività che mi fanno star bene, senza le quali la mia esistenza perderebbe di senso e di significato, sono i miei respiri di carta, gli unici sussurri che mi permettono di volare in alto e di scalzare il velo della mediocrità dalle cose ordinarie, lasciandosi travolgere dalla meraviglia.

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