IL VIAGGIO DI UN LIBRO
«Com’è nata “La casa tra le nuvole”?»
«Quando hai iniziato a scrivere questo libro?»
Credo di non poter rispondere a questa domanda senza tornare indietro di molti anni.
La prima volta che iniziai ad accarezzare seriamente la possibilità di diventare scrittrice avevo dodici anni. Fu un professore delle medie a dirmi che quella sarebbe potuta essere la mia strada. Nella vita di una persona, ci sono delle frasi che iniziano a risuonare dentro, come se all’improvviso il nostro essere si rendesse conto della veridicità di quell’affermazione. Quello che mi disse quel professore mi attraversò come un lampo, trasformandomi irrimediabilmente. Credo che iniziai a scrivere il mio libro a dodici anni, e da quel momento non smisi più.
Fu su diari sgualciti che parlai della mia adolescenza; con il passare degli anni, fogli sparsi si accumularono nei cassetti, in attesa di essere recuperati. Iniziai a scrivere di me, fissando sulla carta istanti destinati a perdersi nel vortice del tempo.
Ci furono dei giorni in cui mi ritrovai a fissare un foglio bianco, cercando di trovare l’ispirazione e altri in cui scrivere divenne semplice come respirare; in quegli istanti il mondo spariva e le parole uscivano da sole come un fiume in piena. Fu in quei giorni che compresi che per me la scrittura era un’esigenza profonda che dava voce alla mia essenza più pura.
Mi ritrovai spesso ad osservare il mondo e a colorare le mie storie con la vita che ogni giorno mi sfiorava. Divenni un ladro di emozioni e iniziai ad osservare ciò che mi circondava con occhi diversi, con gli occhi di un narratore.
Solo tre anni fa ripresi in mano tutto questo materiale e provai a dargli un senso, cercando, come un alchimista, di amalgamare la realtà alla fantasia.
Da questo lungo viaggio nacque “La casa tra le nuvole”.
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Copyright testo Laura Moscato
Foto reperita nel web
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