DOVE VANNO A FINIRE I CALZINI #1
EPISODIO 1
PINCO E PIXI
Ciao a tutti, mi presento. Mi chiamo Pinco e sono un calzino. Avete la
tentazione di chiudere il libro e andarvene? Vi capisco. Anch’io per
molto tempo ho creduto di non avere niente di interessante da
raccontare.
Sono nato insieme a Pixi, la mia compagna di vita e per un po’ ho pensato che niente e nessuno avrebbe potuto separarci. Eravamo legati. Un pezzo di carta ci teneva vicini, così stretti che a volte faticavamo a respirare. Avevamo imparato a respirare a turno: prima io e poi lei e poi di nuovo io e poi di nuovo lei. C’era una sintonia perfetta tra noi. I nostri pensieri viaggiavano lungo un filo di plastica, i miei occhi si vedevano riflessi in lei e mi bastava guardarla e sentirmi uguale, per essere sicuro di esistere.
Sono nato insieme a Pixi, la mia compagna di vita e per un po’ ho pensato che niente e nessuno avrebbe potuto separarci. Eravamo legati. Un pezzo di carta ci teneva vicini, così stretti che a volte faticavamo a respirare. Avevamo imparato a respirare a turno: prima io e poi lei e poi di nuovo io e poi di nuovo lei. C’era una sintonia perfetta tra noi. I nostri pensieri viaggiavano lungo un filo di plastica, i miei occhi si vedevano riflessi in lei e mi bastava guardarla e sentirmi uguale, per essere sicuro di esistere.
I nostri primi giorni di vita li passammo appesi su uno scaffale ruotante. A volte la porta del negozio si apriva, un folata di aria fresca ci faceva venire la pelle d’oca e lo scaffale iniziava a ruotare. Quando lo scaffale girava, vedevo i colori del mondo confondersi. Il rosso del maglione, appeso vicino a me, si mischiava con il verde delle pareti del negozio e i guanti diventavano macchie gialle che si vedevano qua e là, come piccole ranocchie saltellanti che non sapevano bene in quale buco infilarsi. Quando questo accadeva, io e Pixi ridevamo insieme e il mondo ci sembrava un po’ meno noioso. Il resto del tempo restavamo appesi a testa in giù, osservando il negozio che non cambiava mai. Non desideravamo una vita diversa perchè neanche ci veniva in mente che qualcosa di diverso potesse esistere. La nostra vita iniziava e finiva tra quelle quattro mura e nessuno di noi poteva pensare che ci potesse essere qualcos’altro al di là di questo. Un giorno però la porta del negozio si aprì e la nostra vita cambiò per sempre.
-----------------------------------------------
Copyright testo Laura Moscato
Foto reperita nel web
Nessun commento:
Posta un commento