UN VUOTO DA ABITARE
Più volte in questi giorni mi sono fermata a
pensare al significato della parola “Aggregazione” e vorrei condividere con voi
le riflessioni che ne sono uscite fuori. Avete mai pensato a come la connotazione di un
luogo possa variare a seconda dell’uso che se ne fa? I luoghi vengono giorno
dopo giorno ridefiniti dagli individui stessi e la loro identità si
ricostruisce in continuazione a seconda del modo in cui gli individui li
utilizzano.
“I luoghi vuoti assumono il fascino di posti già vissuti e
pronti ad essere ripensati. Sono un vuoto da abitare.”
Renzo Gallini
Credo che il modo migliore per farli rivivere sia
attraverso l’aggregazione. I bambini, gli adolescenti e i giovani hanno bisogno
di spazi che promuovano una crescita più libera, più autonoma,
più dinamica. Devono sentire di potersi esprimere liberamente, senza il controllo degli adulti.
“Ecco dunque i
gruppetti di giovanissimi ritrovarsi nelle piazze, seduti sui muretti, sulle
scale di una chiesa, nei giardinetti vicino casa. Lo spazio informale è un
luogo privilegiato nel quale i ragazzi si sperimentano nella fatica della
crescita.”
Renzo Gallini
La sfida però di un educatore è quella di
riuscire a creare un luogo di aggregazione a cui i giovani si avvicinino e che
comincino a sentire come spazio proprio da connotare con i loro desideri e le
loro passioni.
E’ quello che è successo all’interno della ONLUS Lenci in
quest’anno e mezzo di attività e ne sono molto felice. Finalmente vedo i
ragazzi chiacchierare liberamente sotto al gazebo, oppure li vedo giocare,
sentirsi a casa, fare gruppo e sentirsi parte di esso. Mi piace osservare come
colorano i posti, come li scelgono e li fanno diventare parte di sé. Solo così
i ragazzi riprendono contatto con l’altro e con sé stessi attraverso l’altro.
A volte basta solo stare a guardare…
“Darei
ad ogni bambino le ali ma lo lascerei imparare, da solo, a volare.”
(Cit.
G. Garcia Marquez)
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Copyright testo Laura Moscato
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