venerdì 8 aprile 2016

Dove vanno a finire i calzini #16

DOVE VANNO A FINIRE I CALZINI #16



RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Pinco e Pixi sono due calzini. Trascorrono le loro giornate su uno scaffale girevole in un negozio di abbigliamento. Un giorno vengono accidentalmente divisi. Pinco, con l'aiuto di Drillo, un coccodrillo calzino incontrato nel negozio, si rivolge al saggio Maglius che vive sulla collina degli scaffali. Il saggio gli fa visualizzare il percorso che lo separa da Pixi e i due decidono di seguire il sentiero indicato dal saggio. Devono raggiungere il retrobottega e passare sotto al letto. Drillo, titubante, decide di seguirlo, sperando in cuor suo di poter ritrovare Tigre, la sua compagna di vita. Il mondo sotto al letto è oscuro e terrificante, nido dei terribili Acarix, i mostri della polvere. Ad un certo punto Pinco vede una porticina e spiega a Drillo verso quale direzione devono andare. Attraversano la porticina ma un batuffolo di polvere rimane impigliato nella coda di Drillo. Tra gli strepiti generali del coccodrillo, Pinco si rende conto che è solo un cucciolo e che è innocuo. Avvicinandosi con calma, riesce a conquistare la sua fiducia. Il piccolo dice di chiamarsi Baffy e rivela di essersi perso. Pinco lo prende in braccio e lui si addormenta, sentendosi al sicuro. I tre iniziano ad inoltrarsi nella foresta dei vestiti.

EPISODIO 16- DHARA-

Mi inoltrai nella foresta di vestiti con Baffy addormentato in braccio. Drillo mi seguì in silenzio. Gli alberi di guanti erano avvinghiati l’uno all’altro e per procedere bisognava aprirsi un varco tra un ramo e un altro. Sciarpe rampicanti si attorcigliavano ai tronchi degli alberi e ai rami, creando un paesaggio surreale. Berretti cespugliosi pieni di spine crescevano sul sentiero o obbligavano i due calzini a lunghe deviazioni.

Dopo due ore arrivammo in una radura e ci accampammo per la notte. Baffy aprì gli occhi non appena cercai di metterlo a terra. All’istante iniziò a piangere:
«Avrà fame» disse Drillo.
«Sì, probabile. Ma cosa mangia un Acarix?»
«Non ne ho la più pallida idea.»
Io e Drillo ci guardammo preoccupati senza sapere cosa fare. Il pianto divenne ancora più assordante e io iniziai a preoccuparmi seriamente. All’improvviso, con la coda dell’occhio, scorsi un movimento in un cespuglio vicino. Il mio cuore mi balzò in gola e i miei occhi si dilatarono per la paura: non eravamo soli in quella foresta.
Mi bloccai all’istante, sbarrai gli occhi e cercai di prestare attenzione ad ogni fruscio che sentivo tra la vegetazione. Pregai dentro di me che il pianto del piccolo smettesse all’istante, ma continuava ad essere assordante. Misi a terra Baffy, cencando di concentrarmi sugli altri rumori. Baffy iniziò a rotolare e smise immediatamente di piangere. Il silenzio mi avvolse come un velo di spessa stoffa nera. Il mio cuore iniziò piano piano a rallentare. Forse mi ero immaginato tutto, forse era stato solo un colpo di vento. Iniziai a rilassarmi e a respirare normalmente. Chiusi gli occhi e mi asciugai con una mano il sudore della fronte. Fu a quel punto che un urlo spaccò il silenzio e io terrorizzato mi paralizzai. Iniziai a scorgere un puntino nero che si avvicinava sempre di più. Qualcosa si era aggrappato ad una cravatta aggrovigliata e, come se fosse su una liana, avanzava verso di noi, urlando a pieni polmoni il suo urlo pungente. Ad un certo punto quest’essere liberò le mani dalla liana e fece un triplo salto mortale e atterrò in piedi proprio di fronte a me. Era una scimmia, ma non una scimmia qualsiasi, era un calzino a forma di scimmia. Portava un cappello da esploratore e i suoi occhi erano cupi e chiusi come piccole fessure nere. Mi chiesi chi fosse e, come se mi avesse letto nel pensiero, i suoi occhi si appiccarono ai miei e, lasciandomi tramortito, iniziò a parlare:
«Cosa ci fate nella mia foresta? E perché state facendo tutto questo chiasso?» mi disse con una voce ferma e sottile.
«Siamo solo di passaggio» dissi tra un brivido e un altro «siamo diretti alle cascate di schiuma. Non sapevamo che questa foresta fosse di qualcuno. Scusa.»
«Io sono Dhana. La protettrice della foresta.»
«Una guardia forestale, insomma» disse Drillo con un tono semplicistico.
Io mi voltai verso di lui e gli intimai di tacere. Mi girai di nuovo per guardare Dhara, aprii la bocca per rispondere, ma Drillo mi precedette di nuovo:
«Non mi sono mai piaciute le guardie forestali sai? Troppe regole. Non si può andare in bicicletta, non si possono accendere fuochi nel bosco, non si può fare niente insomma!» disse Drillo alzando il tono di voce fino ad ottenere una voce stridula e pretenziosa.
Io gli tirai un calcio da dietro, intimandogli di smetterla.
«Buongiorno Dhara, io sono Pinco. Scusi il mio amico a volte parla senza pensare.» dissi tirando un altro calcio a Drillo non appena aprì di nuovo la bocca. «Siamo solo di passaggio e non volevamo arrecare nessun danno alla foresta. È solo che Baffy ha fame e noi stavamo cercando di capire cosa dargli da mangiare.»
«Chi è Baffy?» mi chiese con tono scontroso la scimmia-calzino.
«Baffy è…» abbassai lo sguardo a terra per cercare il cucciolo di Acarix ma non vidi nessuno. «Drillo dov’è andato Baffy? L’ho messo giù ma adesso non c’è più.» Mi guardai spaventato intorno cercando il cucciolo in ogni direzione. Sentii canticchiare dietro ad un cespuglio di lana verde. Andai a vedere speranzoso e per fortuna mi resi conto che era Baffy che stava canticchiando. Tirai un sospiro di sollievo e inizia ad osservarlo. Continuava a rotolare in tondo nella terra. Ad uno sguardo più attento però mi resi conto che c’era qualcosa che non andava: non era più un cucciolo. Si era raddoppiato.

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