lunedì 16 maggio 2016

Vento tra i capelli


Ilaria si trincerò di nuovo nel suo silenzio e Alan sorrise tra sé e sé e volse lo sguardo verso il finestrino.
In lontananza si intravedeva il fiume Ness che attraversava la città come un grande serpente addormentato. Questa città era considerata l’avamposto delle Highlands ed era il crocevia dei viaggiatori che attraversavano i territori scozzesi. Alan fece volare il suo sguardo sul castello di arenaria rossa e sulla cattedrale, si stiracchiò e allungò le gambe. Il suo piede sfiorò inavvertitamente il piede di Ilaria, la quale sollevò la testa infastidita.
«Scusa, non volevo.»

Lei fece un cenno con la testa e si concentrò di nuovo sul manoscritto. Alan iniziò ad osservarla. Alcuni tratti del suo viso gli sembravano famigliari; aveva la sensazione di averla già vista, ma non si ricordava né quando né dove. Durante il viaggio avrebbe cercato di capire da dove veniva anche se, molto probabilmente, lei si sarebbe stizzita ancora di più. Sorrise, guardando l’orologio. Erano le 18:15 e come sempre in Scozia il treno era in ritardo. C’era un unico binario che attraversava le Highlands e le attese spesso si moltiplicavano piuttosto che sommarsi.
Con la coda dell’occhio la vide agitarsi sul sedile. Anche lei si era accorta del ritardo e sicuramente non era abituata alle lunghe attese della Scozia. Sentì il suo livello di stress aumentare ad ogni minuto che passava e lui appoggiò la testa sul sedile preparandosi a godersi lo spettacolo.

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