venerdì 20 maggio 2016

Dove vanno a finire i calzini #22



DOVE VANNO A FINIRE I CALZINI




RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Pinco e Pixi sono due calzini. Trascorrono le loro giornate su uno scaffale girevole in un negozio di abbigliamento. Un giorno vengono accidentalmente divisi. Pinco, con l'aiuto di Drillo, un coccodrillo calzino incontrato nel negozio, si rivolge al saggio Maglius che vive sulla collina degli scaffali. Il saggio gli fa visualizzare il percorso che lo separa da Pixi e i due decidono di seguire il sentiero indicato dal saggio. Devono raggiungere il retrobottega e passare sotto al letto. Drillo, titubante, decide di seguirlo, sperando in cuor suo di poter ritrovare Tigre, la sua compagna di vita. Il mondo sotto al letto è oscuro e terrificante, nido dei terribili Acarix, i mostri della polvere. Ad un certo punto Pinco vede una porticina e spiega a Drillo verso quale direzione devono andare. Attraversano la porticina ma un batuffolo di polvere rimane impigliato nella coda di Drillo. Tra gli strepiti generali del coccodrillo, Pinco si rende conto che è solo un cucciolo e che è innocuo. Avvicinandosi con calma, riesce a conquistare la sua fiducia. Il piccolo dice di chiamarsi Baffy e rivela di essersi perso. Pinco lo prende in braccio e lui si addormenta, sentendosi al sicuro. I tre iniziano ad inoltrarsi nella foresta dei vestiti. Incontrano Dhara, una scimmia, guardia forestale molto intransigente.


EPISODIO 22 - IL PONTE DI BOTTIGLIE
La mattina seguente, ancor prima del sorgere del sole riprendemmo il nostro viaggio. Arrivammo ai piedi di un dirupo dal quale si dipanava un ponte fatto di bottiglie rovesciate.
«Per passare dall’altra parte dovremo saltare da una bottiglia all’altra. È un punto pericoloso. Ci vuole molta concentrazione e attenzione» disse Dhara.
«Non se ne parla nemmeno, io lì sopra non ci passo. Piuttosto torno indietro. Soffro di vertigini e mi gira la testa solo al pensiero» disse Drillo.
Per la prima volta, da quando eravamo partiti, mi ritrovai d’accordo con il coccodrillo. Quel passaggio era spaventoso e il rischio di cadere di sotto era molto alto.
«Non possiamo passare da un’altra parte? Ha ragione Drillo, è troppo pericoloso!»
«Non c’è altra via, mi dispiace; la strada verso le cascate di schiuma non è una strada semplice. Se volete tornare indietro nel negozio ditemelo, così non mi fate perdere tempo. Se decidete di andare avanti invece non voglio più sentire storie.»
Valutai, nel silenzio della mia mente, le due opzioni. Sentii che in un certo senso dovevo provare a me stesso di potercela fare a superare i miei limiti e andare oltre. Drillo lesse la mia decisione sul mio viso e iniziò a scuotere la testa sconsolato.
Saltai sulla prima bottiglia e un rumore tintinnante mi sconquassò. Saltai sulla seconda e scoprii che ogni bottiglia faceva un suono diverso. Sconvolto dalla bellezza della cosa mi dimenticai per un po’ delle mie paure e proseguii saltando qua e là sul baratro; tutti e tre iniziammo a suonare una musica strana e travolgente e cominciammo a divertirci. Quasi senza accorgercene, arrivammo dall’altra parte del baratro e ci voltammo indietro meravigliati, stupiti dalle nostre stesse capacità.

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