«Venite, mettiamoci in cucina. La volete una tisana? Dopo un lungo viaggio bere qualcosa di caldo è il modo migliore per rigenerarsi.»
Ailie si mosse in cucina con gesti precisi e sicuri. Per un po’ di minuti non parlò e si concentrò totalmente su quello che stava facendo. Portò l’acqua ad ebollizione, aggiunse tre cucchiaini di tisana allo zenzero nell’acqua calda, coprì il tutto, lasciandolo in infusione. Si sedette vicino ai due ragazzi e iniziò ad aspettare con loro. Alan osservò con gioia che in quella casa nulla era cambiato; era felice di essere tornato, cercò con lo sguardo gli occhi della nonna e le sorrise. Il momento della tisana era sempre stato per lei un vero e proprio rito. La sua dispensa era sempre ben fornita di ogni tipo di infusi: rilassanti, depurativi, al tiglio, alla malva e immancabilmente la classica camomilla. Non andava mai a dormire senza e, anche il semplice gesto di prepararlo, era occasione di rilassamento e di ricerca. Tante volte si erano seduti uno di fronte all’altro con una tazza calda in mano. Quello era il momento del confronto e della condivisione, che avveniva in modo naturale, oppure era il momento del silenzio, delle parole non dette che venivano comprese lo stesso, senza bisogno di spiegazioni. Da piccolo spesso si era chiesto se sua nonna avesse dei poteri magici e crescendo si era convinto che li possedesse davvero.
Ailie si mosse in cucina con gesti precisi e sicuri. Per un po’ di minuti non parlò e si concentrò totalmente su quello che stava facendo. Portò l’acqua ad ebollizione, aggiunse tre cucchiaini di tisana allo zenzero nell’acqua calda, coprì il tutto, lasciandolo in infusione. Si sedette vicino ai due ragazzi e iniziò ad aspettare con loro. Alan osservò con gioia che in quella casa nulla era cambiato; era felice di essere tornato, cercò con lo sguardo gli occhi della nonna e le sorrise. Il momento della tisana era sempre stato per lei un vero e proprio rito. La sua dispensa era sempre ben fornita di ogni tipo di infusi: rilassanti, depurativi, al tiglio, alla malva e immancabilmente la classica camomilla. Non andava mai a dormire senza e, anche il semplice gesto di prepararlo, era occasione di rilassamento e di ricerca. Tante volte si erano seduti uno di fronte all’altro con una tazza calda in mano. Quello era il momento del confronto e della condivisione, che avveniva in modo naturale, oppure era il momento del silenzio, delle parole non dette che venivano comprese lo stesso, senza bisogno di spiegazioni. Da piccolo spesso si era chiesto se sua nonna avesse dei poteri magici e crescendo si era convinto che li possedesse davvero.
Si può fare un applauso virtuale?
RispondiEliminaBellissimo estratto!
Un abbraccio, Francesca!
Grazie mille! Ti abbraccio anch'io! Laura
EliminaGrazie mille! Ti abbraccio anch'io! Laura
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