“La casa tra le nuvole” di Laura Moscato
recensione di Emma Fenu
“La casa tra le nuvole” di Laura Moscato, Selfpublished, 2016, narrativa.
Il non - luogo dei primi baci e degli ultimi.
Senza soffitto senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c'era il pavimento”.
Sergio Endrigo
La casa tra le nuvole è distante dalla terra nera del quotidiano.
La casa tra le nuvole profuma di azzurro infanzia. La si raggiunge di corsa, calzando gli stivaletti in gomma di Candy Candy, perché è quando piove che il cielo sembra più vicino, più nostro.
La casa tra le nuvole è il non - luogo dei primi baci e degli ultimi.
La casa tra le nuvole la si cerca sollevando gli occhi, eppure è dentro, nella caverna dell’anima, nell’intimo dove la memoria anela che il desiderio di un tempo diventi, oggi, realtà.
La casa tra le nuvole non la si edifica, non la si abbatte, non la si governa.
La casa tra le nuvole vive nel grembo del tempo, un grembo liquido da cui tutto ha origine.
Viola è una giovane moglie e mamma che vive una vita serena, apparentemente appagante. Sarà una vacanza in un agriturismo in montagna, dotato di centro ippico e di fattoria in cui si svolgono attività per bambini, a farla cadere dalle nuvole dell’abitudine e a spingerla a cercare il cielo nella stanza del cuore.
Il romanzo di Laura Moscato raccoglie il fluido interiore di un’anima che, mettendo in discussione il proprio ruolo familiare e le proprie conquiste sociali, grazie a Luca, un amore adolescenziale e platonico che sembra piovuto dal cielo, troverà la propria strada. Una strada che è un ponte di arcobaleno fra l’esseredonna e mamma, fra l’essere bambina e adulta.
Fra parole e citazioni intertestuali estremamente pertinenti, la lettura de “La casa tra le nuvole” riserva un’esperienza piacevole: lo stile si ammanta di dolcezza e le pagine, simili ad un diario, scorrono veloci fra i polpastrelli del cuore, soprattutto per chi è stato fanciullo negli anni ’80 e adolescente negli anni ’90. Eppure,il messaggio che essa veicola, concedendolo piano, come un dono stretto in un pugno che si dischiude, è degno di lunga riflessione.
Cosa è davvero l’amore? Cosa si è disposti a cedere per amore di sé e dell’altro? Quanto la paura di essere vulnerabili, soli e precari è un freno all’autoaffermazione e alla accettazione della propria “vocazione”?
Sono domande che non possono non coinvolgerci. La risposta ad esse il romanzo si limita a suggerirla, mala scelta finale è onere (e onore) personale.
Buona lettura.
“Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano”. Elsa Morante
Recensione di Emma Fenu
Nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen, dopo aver trascorso un periodo in Medio Oriente. Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Storia delle Arti. Scrive per lavoro e per passione.
Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena, Abel Books.
Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità, Echos Edizioni.
Le dee del miele, Milena Edizioni.
http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/07/la-casa-tra-le-nuvole-di-laura-moscato.html
Nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen, dopo aver trascorso un periodo in Medio Oriente. Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Storia delle Arti. Scrive per lavoro e per passione.
Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena, Abel Books.
Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità, Echos Edizioni.
Le dee del miele, Milena Edizioni.
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